Google Play Editions: esperimenti con Android stock

Nel 2013 la versione Android di riferimento era Jelly Bean. HTC stupì il mondo con il suo smartphone HTC One M7 e Samsung rispondeva con uno sforzo di marketing dalle proporzioni bibliche. LG entrava in competizione con il G2, e Google ampliava i propri orizzonti con nuovi dispositivi.

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a cura di Tom's Hardware

Google Play Editions: esperimenti con Android stock

Alla Google I/O del 2013 successe qualcosa di insolito. Invece di salire sul palco e mostrare un nuovo dispositivo Nexus o una nuova versione di Android, Dave Burke di Google tirò fuori una versione speciale del Galaxy S4. Era un Galaxy S4 con installato il software dei Nexus, noto anche come "Android Stock".

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Per i grandi appassionati di Android, era un sogno che si realizzava: non sarebbero più stati costretti a scegliere tra smartphone di fascia alta, con caratteristiche di primordine, e dispositivi con "Android puro" meno avanzati. E significava anche una maggiore collaborazione tra Samsung (altri avrebbero seguito) e Google, il che presumibilmente era un'ottima cosa.

Era l'inizio del programma Google Play Editions, tramite il quale era possibile comprare smartphone famosi in versione googlizzata. Un privilegio per cui c'era un sovraprezzo, ma era probabilmente accettabile per chi voleva davvero un top di gamma con Android Stock … e soprattutto senza i software che aggiungeva Samsung – e che molti odiavano.

Era l'inizio del programma Google Play Editions, tramite il quale era possibile comprare smartphone famosi in versione googlizzata.

Altri produttori si unirono presto al programma. HTC aveva deciso di non prendere parte al programma, ma cambiò idea rapidamente e rese disponibile una versione con Android stock dell'HTC One. Poi arrivarono telefoni e tablet da Sony, LG e Motorola.

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È difficile valutare i benefici del programma Google Play Edition. I partner ottenevano il codice di Android in anticipo, così da poter rispettare la promessa di aggiornamenti tempestivi, ma i telefoni erano molto difficili da trovare – era praticamente impossibile fuori dagli USA – e le vendite in generale furono molto scarse. Il progetto fu abbandonato l'anno dopo, mentre si vociferava che Google avrebbe cercato nuovi accordi con gli operatori telefonici per diffondere la versione pura di Android.

Il programma GPE giunse in un momento chiave per Android. Sundar Pichai aveva appena preso il posto di Andy Rubin a capo della divisione Android, e si diceva che il team fosse al lavoro su dispositivi indossabili e su un grande aggiornamento previsto per l'autunno successivo. Forse questi smartphone erano un modo semplice per portare "Android puro" nelle mani di più persone in poco tempo. O forse era tutto un esperimento mirato a rafforzare la collaborazione con i partner. O forse era solo un altro folle esperimento.