Dungeon Keeper
In Dungeon Keeper s'interpretava il cattivo della situazione e, come dice il titolo stesso, bisognava gestire/costruire un labirinto pieno di trappole e mostri, per impedire agli eroi di turno di espugnare tale fortezza, possibilmente uccidendoli in modo doloroso.
Quello che rendeva il gioco così divertente era quel velo di humor britannico pervaso di malvagità che la Bullfrog, sotto la direzione di Peter Molyneux, era riuscita a dare ai vari elementi del gioco. Il cursore aveva la forma di un artiglio contorto e se le vostre creature erano troppo lente nel lavoro potevate colpirle con un manrovescio per incentivarle, ma senza esagerare perché c'era il rischio di uccidere preziosi operai.
Un altro aspetto divertente era che l'armata doveva essere ben assortita, ma allo stesso tempo bisognava stare attenti a non mescolare alcuni tipi di mostri altrimenti si mettevano a combattere tra di loro. Bisognava quindi addestrare bene i propri mostriciattoli per farli convivere.
Anche se molto divertente il gioco rischiava di diventare presto ripetitivo. Il tutto si riassumeva in: creare un'armata, allenarla, fortificare le mura, bloccare l'invasione e ripetere il tutto. Non c'erano molte varianti nelle missioni e gli eroi non erano particolarmente forti: per perdere bisogna fare delle cose veramente stupide, quindi ci sarebbero molte possibilità per renderlo più vario e impegnativo.
Nel 1999 fu pubblicato un seguito ma un terzo capitolo non è mai arrivato. Sappiamo che è in lavorazione un MMO per il mercato asiatico.