Risultati benchmark: prestazioni sequenziali 128 KB

Recensione - Test del SSD Serie 830 di Samsung, con interfaccia SATA da 6 Gbps

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a cura di Tom's Hardware

Risultati benchmark: prestazioni sequenziali 128 KB

I produttori di SSD spesso cercano di enfatizzare al massimo le prestazioni casuali perché in questo modo fanno mangiare la polvere agli hard disk. L'esame degli accessi sequenziali rimane comunque importante perché rappresenta un elemento importante nell'analisi delle prestazioni.

Ma per un utente medio quanto sono comuni le prestazioni sequenziali? Possiamo capirlo dal grafico sottostante, che mostra la distribuzione delle distanze di ricerca in una delle nostre tracce.

La prima cosa che salta agli occhi è una preponderanza di attività con distanza di zero settori, a significare che la nostra traccia è costituita per la maggior parte di richieste back-to-back, o I/O sequenziali. Se la traccia fosse stata completamente random nessun accesso sarebbe stato a una distanza così breve.

L'Intel SSD 510 da 250 GB guida il gruppo nelle letture, ma il Samsung Serie 830 da 256 GB segue a ruota. Le prestazioni di Samsung con le scritture sequenziali invece sono impressionanti; l'ultimo SSD dell'azienda coreana scomoda l'HyperX e il Vertex 3 per occupare la prima posizione. Tanto Kingston quanto OCZ usano la tecnologia di compressione SandForce per ottenere le prestazioni più alte, ma il Samsung Serie 830 si affida alla tecnica Toggle-mode NAND, che offre prestazioni migliori in quest'ambito.