Monitor 22" da Asus, Fujitsu Siemens, Iiyama e Samsung

La diagonale da 22", considerata il minimo per un PC, offre una grande varietà di prodotti, diversi qualità e prezzo. Come se non fosse già difficile scegliere, ci si mettono i produttori, con specifiche mai affidabili. Se poi si vuole un monitor per giocare, le cose diventano ancora più difficili. Ecco la nostra opinione sui modelli Asus VW223B, Fujitsu-Siemens Q22W-1, Iiyama E2207WSV e Samsung T220.

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a cura di Tom's Hardware

Introduzione: diffidate delle specifiche ufficiali

Scegliere un prodotto è sempre difficile, ancora di più se il prodotto è corredato da moltissime informazioni, come quelli tecnologici. La ricerca di un prodotto, quindi, comincia dalla raccolta d'informazioni; molti utenti cominciano la selezione dei prodotti da una grande categoria, e quella dei monitor da 22" è particolarmente diffusa, grazie al fatto che si tratta di monitor versatili e vantaggiosi. Quando ci si mette a cercare marca e modello, però, emerge lo scoglio più grande: esistono centinaia di proposte, ed è difficile capire a quali aspetti dare importanza.

Non fatevi abbagliare dai valori dichiarati di contrasto dinamico. Questa funzione, non può essere quasi mai attivata su un monitor per PC.

Come prima cosa, bisogna eliminare tutte le specifiche che i produttori inseriscono come specchietti per le allodole, tra le quali ricordiamo il contrasto, che in alcuni casi è dichiarato pari a 3000:1! Valori tanto elevati si riferiscono al contrasto dinamico, una tecnologia apparsa inizialmente sui televisori, che aumenta realmente il contrasto ma che serve a ben poco su un monitor per PC. Il principio di funzionamento è molto semplice: il contrasto dinamico fa variare automaticamente la retroilluminazione del pannello al variare della luminosità della scena visualizzata, così sulle scene buie la luminosità viene diminuita, in modo da avere un nero più denso, e viceversa sulle scene più luminose. Questo sistema, bello e allettante sulla carta, nei fatti è inutilizzabile sul 90% dei monitor che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi anni.

Ad esempio, quando si elabora un documento di testo (molto bianco) il monitor diventa troppo luminoso, quasi accecante, ed il fotoritocco diventa un calvario. Quando si usa il computer per lavorare, il contrasto dinamico va disattivato, perché questa funzione fa variare continuamente la luminosità del monitor, e non è utile nemmeno per la visione di film, perché il sistema è troppo lento, e incontra una certa difficoltà quando si passa da un'inquadratura buia ad una molto luminosa. Capita spesso, inoltre, che una scena con un contrasto già buono diventi improvvisamente troppo buia.

In conclusione, lo stupefacente valore di 3000:1 dichiarato, nella realtà si riduce quasi sempre ad un ben più modesto 700:1 o, nel migliore dei casi, ad un 1500:1, perché basato sull'uso di una funzione che, nei fatti, non potrete mai attivare.

Tutti i produttori, però, dichiarano un contrasto di 3000:1, ma solo grazie all'uso del dispositivo "jolly" con cui equipaggiano i loro monitor. Quello che bisogna considerare al momento dell'acquisto è invece il contrasto statico, molto inferiore rispetto a quello dinamico, e che coincide con il contrasto reale del monitor, ovvero la capacità di mostrare, all'interno della stessa scena, zone buie e zone luminose.

Il ritorno delle scie

Non è detto che i monitor più recenti siano più reattivi rispetto ai modelli della precedente generazione.

Un discorso del tutto analogo si può fare per la latenza. I produttori, che non si fanno un minimo di scrupoli, dichiarano 2 ms, mentre altri si mantengono più prudenti e ne dichiarano solo 5. Anche in questo caso, la distanza che separa il valore reale da quello dichiarato è abissale: i valori di latenza misurati in questa nuova serie di test condotti in laboratorio, vanno da un minimo di 12 a un massimo di 30 ms, a seconda del monitor.

La latenza dei monitor LCD ricevuti in prova è superiore rispetto a quella dei monitor della precedente generazione, forse per una scelta consapevole dei produttori, che mirano a migliorare la qualità video.

Vista la totale inaffidabilità delle specifiche dichiarate, l'unica fonte sicura di informazioni resta la stampa specializzata, ma pochi laboratori sono attrezzati per fare delle misure complete, che caratterizzino per intero un monitor LCD. Al giorno d'oggi, la scelta di un buon monitor LCD è molto difficile, e attualmente non c'è nulla che faccia sperare in un cambio di rotta da parte dei produttori: anche nell'immediato futuro continueremo a leggere valori di contrasto, latenza, e altri inventati di sana pianta, o quasi.

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