L'importanza di OPSEC

Abbiamo avuto l'occasione d'intervistare Craig Sawyer, un ex militare che oggi fornisce la propria esperienza a grandi produzioni televisive e anche agli sviluppatori di videogiochi, sempre alla ricerca del massimo realismo possibile.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

L'importanza di OPSEC

Tom's Hardware: Con le recenti notizie della pubblicazione di libri da parte di operatori DEVGRU e della loro partecipazione come consulenti per lo sviluppo di videogiochi, qual è il vostro protocollo per fornire consigli durante la produzione di film e videogame restando a far parte di OPSEC? Come sono visti questi episodi da parte vostra?

Craig Sawyer: Il protocollo rimane sempre lo stesso: non rivelare i nostri segreti. Viviamo in una società aperta e quello che diciamo ai nostri cittadini lo diciamo anche ai nostri nemici. Quest'ultimi non hanno bisogno di sapere in che modo facciamo quello che facciamo. Quando si forniscono consulenze su vari progetti ci possono essere mille modi per essere utili senza fornire informazioni specifiche su equipaggiamenti, comunicazioni e sulle tattiche usate dai nostri soldati d'elite.

We'll never know most of what our Spec Ops forces do

Non sapremo mai quello che fanno realmente le nostre Forze Speciali (Spec Ops) - Clicca per ingrandire

Come consulente mi è capitato diverse volte di ricevere domande su argomenti segreti, nonostante avessi spiegato con chiarezza che non avrei riferito informazioni top-secret. In queste situazioni bisogna mantenere la propria posizione, o abbandonare il progetto e andarsene. Nella mia carriera ho dovuto dire di no a numerosi progetti per questo motivo, molti più di quelli che ho portato a termine. Quando comincio a fornire consulenze mi obbligo a dare consigli in modo rispettabile, o di non darli affatto. Ormai ci ho fatto l'abitudine e so riconoscere questo tipo di situazioni. Se la cosa non mi piace declino l'offerta e me ne vado.

Il mio gruppo ha visto queste recenti violazioni OPSEC con disgusto e delusione. Un conto è vedere un politico che in modo grossolano compromette la nostra unità e un altro conto è vedere operatori a piede libero che spiegano le nostre tecniche in libri e video, è inammissibile. I provvedimenti nei confronti di queste violazioni sono necessari e appropriati.

Clicca per ingrandire

Tom's Hardware: A causa di tutte le missioni ad alta visibilità eseguite dai SEAL ultimamente, sono comparsi anche numerosi impostori. Qual è la cosa che infastidisce più i veri SEAL di questi ciarlatani?

Craig Sawyer: Quando vedo un finto SEAL mi sento insultato. Mi chiedo come mai quel pagliaccio che sta cercando di prendersi i benefici di essere un SEAL non si sia allenato per diventare veramente uno di noi. Essere un SEAL non è soltanto indossare una maglietta o fare flessioni alla sbarra. Se l'impostore non ha quello che serve per diventare un SEAL allora perché si atteggia come uno di essi? Nelle Filippine avevamo l'abitudine di stracciare le magliette dei militari quando vedevamo che avevano addosso le divise dei SEAL. Ovviamente dopo avergli chiesto, una volta, di togliersele. Davanti a un rifiuto o a una scusa non sentivamo ragioni, e ci prendevamo le magliette. Alcune volte abbiamo perfino decorato la stanza della squadra con le magliette strappate "collezionate" durante le operazioni.

Se volessi indossare una maglietta d'astronauta, o se volessi dire alle persone che è quello che faccio per vivere, mi andrei ad allenare per diventare un vero astronauta. Questo è il mio punto di vista.