L'uomo da sei milioni di dollari

Il filone della fantascienza è sempre stato molto prolifico, sin dai tempi di Verne. Libri, fumetti e film ci hanno sempre regalato storie ricolme di oggetti incredibili, e con una tecnologia all'avanguardia, che rendeva spettacolare anche il gesto più quotidiano. Ecco alcune cose che sono diventate realtà, o quasi.

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a cura di Tom's Hardware

L'uomo da sei milioni di dollari

Più forte, più veloce, migliore. Dopo un incidente che non lo uccise per miracolo, il governo si prese cura dell'astronauta Steve Austin, sostituendo parti del suo corpo con elementi meccanici, dando vita al personaggio della fortunata serie "L'uomo da sei milioni di dollari" (1972-1978, ispirato ad un romanzo). L'occhio destro fu sostituito da una videocamera digitale capace di arrivare ad un fattore d'ingrandimento 20.1:1, e di vedere anche al buio. Al posto delle gambe furono installate protesi robotiche, capaci di farlo correre a più di 100 km/h; il braccio destro, infine, aveva la forza di un bulldozer. Austin, dopo l'operazione, divenne un superagente governativo, impiegato nei servizi segreti scientifici, panni nei quali restò per i quattro anni che durò serie.

Il corridore sudafricano Oscar Pistorius non se l'è vista ad armi pari con il Bigfoot, come Austin, ma ha realizzato il sogno di molti, grazie alle sue protesi. Pistorius, come mostra l'immagine, ha protesi al posto delle gambe, che di certo non gli impediscono di correre. Gli hanno impedito, però, di prendere parte alle recenti Olimpiadi di Pechino perché, secondo la commissione olimpica, il carbonio flessibile delle protesi gli davano un vantaggio sleale. Nel maggio scorso Pistorius ha vinto il ricorso, ma poi non è riuscito a qualificarsi, in occasione delle prove ufficiali svoltesi a Milano, nel luglio successivo, e si è dovuto "accontentare" di vincere tutto alle Paraolimpiadi, svoltesi sempre a Pechino nelle settimane successive ai giochi per normodotati.

La sua storia, però, mette in chiaro il livello a cui è arrivata questa scienza, ed è solo la punta dell'iceberg. Argo, un produttore israeliano, ha recentemente creato l'esoscheletro ReWalk, che permette ai paraplegici di camminare. Ci sono videocamere che si collegano direttamente al cervello, e permettono al portatore di "vedere" impulsi elettronici, che il cervello trasforma in immagini.