Piccoli amici elettronici

Il filone della fantascienza è sempre stato molto prolifico, sin dai tempi di Verne. Libri, fumetti e film ci hanno sempre regalato storie ricolme di oggetti incredibili, e con una tecnologia all'avanguardia, che rendeva spettacolare anche il gesto più quotidiano. Ecco alcune cose che sono diventate realtà, o quasi.

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a cura di Tom's Hardware

Piccoli amici elettronici

Un'altra serie TV, "Battlestar Galactica" ha offerto idee che sono diventate piuttosto concrete. Apparsa la prima volta nel 1978, la serie mostra un cagnolino robotico, che era stato creato da Boxey, uno dei protagonisti, quando il suo vero cane, Muffit, rimase ucciso nell'invasione dei ciloni. Muffit II era sorprendentemente fedele, e non esitava a lanciarsi contro i ciloni che minacciavano il suo padrone. Un po' come Lassie, ma senza pulci. Muffit II, in verità, era un costume, creato da John Dykstra e il suo team Apogee, indossato da uno scimpanzé di nome Evolution.

La moda degli animali robotici è nata in Giappone, forse a causa della mancanza di spazio in molte città del Sol Levante, dove l'idea di accompagnarsi ad animali veri è impensabile. L'introduzione delle mascotte robotiche, quindi, ha avuto un discreto successo, come quello del cane robot AIBO (Artificial Intelligence roBOt), prodotto da Sony tra i 1999 e il 2006. AIBO integra un sistema di visione e di articolazione computerizzati, che gli permettono di riprodurre, con una certa fedeltà, i movimenti e gli atteggiamenti di un cane vero. Da allora sono stati creati numerosi animali domestici, come il Pleo di Ugobe, che assomiglia ad un piccolo Camarosauro, ed è in grado di imparare e simulare "emozioni", il che lo rende il dinosauro più tenero e coccolone del mondo. Lo si può comprare per 300 euro più spese di spedizione, oppure recandosi in uno dei punti vendita, segnalati sul sito www.pleoworld.it.

La nuova definizione di zapping

Il regista Paul Verhoven ha sempre avuto una visione futuristica dei mass media. In "Robocop" (1987) previde la "svolta commerciale"della televisione, mentre in "Starship Troopers" (1997) la televisione ricalca lo strumento di controllo fascista immaginato da Orwell, ma con un nuovo aspetto interattivo. La sequenza d'apertura del film è un annuncio sulla Fanteria Mobile, che si conclude con la frase "Vuoi sapere di più?"; se si clicca sulla parola "più" si può vedere un altro segmento video, che mostra l'invasione aliena. Questo tipo d'interazione è mostrato diverse volte, durante il film.

Quando uscì "Starship Troopers" Internet era ancora nella sua fase iniziale, come mezzo di comunicazione di massa. Le connessione erano lente, e la trasmissione di video impensabile. Oggigiorno, però, la diffusione della banda larga ha reso realtà l'idea di televisione interattiva, e servizi come quelli del film non sembrano più tanto fantasiosi. Siti di video online, come YouTube, permettono agli utenti di personalizzare del tutto la loro esperienza, selezionando quali video vedere e quando, e aggiungendo collegamenti automatici a video correlati. La "televisione digitale", inoltre, permette un alto livello d'interattività, in paesi come la Gran Bretagna. Le innovazioni come l'IPTV e i nuovi dispositivi per la riproduzione, come i riproduttori portatili e telefoni cellulari, è solo questione di tempo prima che la visione di Verhoven sia sorpassata.